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Scritto da Giorgio Nicoli in Web Marketing
15 marzo 2018
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Esportare in Inghilterra non è la stessa cosa che esportare in qualsiasi altro Paese europeo, perché l’Inghilterra ha il suo peculiare mercato digitale, le sue abitudini di acquisto e le sue modalità di ricerca delle informazioni su Internet.

In questo articolo ti diamo alcune dritte per orientarti nel mercato inglese sul web, spiegandoti:

  • Quali sono i prodotti italiani più venduti in UK
  • Come scoprire se il TUO prodotto è interessante per il target anglosassone
  • Come si muove sul web il tipico consumatore inglese.

 

In più, portiamo 3 esempi di strategie web di 3 aziende B2B che sono riuscite brillantemente ad esportare in Inghilterra.

 

Quanto va forte il Made in Italy in Inghilterra?

 

Moltissimo. Come è facile immaginare, i prodotti più richiesti sono quelli alimentari, gastronomici e di abbigliamento, insieme ad altre eccellenze della nostra produzione come l’arredamento, l’edilizia e la meccanica di precisione.

 

È altrettanto semplice immaginare come l’acquisto tramite web registri un aumento costante della sua portata, grazie al fiorire di numerosi e-commerce dedicati proprio alla vendita di prodotti italiani e alla maggiore propensione dei consumatori inglesi ad acquistare online. Se vuoi esportare in Inghilterra, dare un’occhiata alla concorrenza ti offre sicuramente una prima panoramica delle tue possibilità di penetrazione di questa fetta di mercato.

 

Ecco un elenco dei prodotti italiani (o dovremmo dire forse “lista della spesa”?) più acquistati all’estero in ambito B2C:

  1. Formaggi
  2. Pasta
  3. Salumi
  4. Vino
  5. Orologi
  6. Abbigliamento e scarpe
  7. Arredamento

 

La tua azienda vende uno di questi prodotti? Da un lato, sei sicuro del grande interesse che susciterebbero tra i potenziali clienti, dall’altra la concorrenza sarebbe spietata. Se invece sei un’azienda B2B, la situazione è diversa: come scoprire, in questo caso, se hai chances di esportare in Inghilterra il tuo brand grazie a Internet?

 

Quali chances hai di esportare in Inghilterra?

 

2 strumenti utili per valutare, almeno a grandi linee, le tue possibilità di esportare il brand in terra inglese sono:

  • Il Global Market Finder di Google, un grande database che raccoglie le abitudini di acquisto della popolazione mondiale, dedotte dall’analisi del volume di ricerca di milioni di parole chiave. Inserendo l’URL del tuo sito web nella finestra di ricerca, il tool individua automaticamente le keyword di ricerca attinenti al prodotto promosso dal sito, e ti restituisce un elenco di nazioni in cui il tuo prodotto è più cercato.
  • Il Keyword Planner, sempre di Google, che ti permette invece di condurre un'analisi a partire da una keyword e dall’area geografica che ti interessa, e vedere subito i volumi di ricerca di quella parola chiave in quell'area.

 

Se la tua ricerca sul Market Finder mette l’Inghilterra tra le prime posizioni della classifica, o se il Keyword Planner registra alti volumi di ricerca per la keyword individuata nell’area geografica inglese, significa che sei sulla buona strada.

 


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Quali canali digitali utilizza il tipico acquirente inglese?


Google? AdWords? Bing? Social Network?

 

A quali di questi – o altri – canali si affida il tipico inglese in cerca di informazioni su un prodotto che vorrebbe acquistare? È una questione cruciale, che ti risparmia la frustrante esperienza di presidiare i canali sbagliati e investire risorse in un posto piuttosto che in un altro.

 

Motori di ricerca: anche in Inghilterra, la stragrande maggioranza degli utenti (84,91%) utilizza Google UK come principale motore di ricerca da computer, tablet o console; le dinamiche di posizionamento organico del tuo sito web e quelle di pubblicità a pagamento che implementi in Italia seguono le stesse logiche anche nella versione inglese. Il secondo motore più utilizzato è Bing, con un modesto 11, 23%. Terzo, Yahoo UK.

 

Fonte


Social Network: anche in questo caso, l’Inghilterra conferma un trend comune. Il social network più utilizzato è sempre Facebook, con circa 32 milioni di utenti inglesi, seguito a ruota da Twitter con 20 milioni di utenti. Vengono poi YouTube e LinkedIn (19 milioni), Instagram e Snapchat (14 e 13,6 milioni), Google+ (12,6 milioni). Infine Pinterest, Tumblr e Reddit, con Vimeo a chiudere la classifica.

 

Fonte

 

Strategie di web marketing in Inghilterra: 3 esempi

 

Per concludere questa introduzione su come muovere i primi passi per esportare in Inghilterra, portiamo 3 esempi di aziende B2B che, implementando una strategia di web marketing internazionale, sono riuscite a conquistare il mercato oltremanica.

 

  1. Comac Group. Come solida azienda bergamasca che produce impianti di confezionamento per birra e bevande (imbottigliamento, infustamento e confezionamento in lattine), Comac ha scelto di implementare una strategia web internazionale che coinvolgesse il mercato inglese. Con campagne AdWords e un piano SEO diretti all’Inghilterra, per il progressivo posizionamento del sito sul motore di ricerca e l’intercettazione del target specifico, l’azienda ha ricevuto centinaia di nuove richieste di preventivo.
  2. Minipack UK. Per il brand bergamasco che produce le più tecnologiche macchine per il confezionamento e l’imballaggio su territorio nazionale, l’obbiettivo Inghilterra è stato raggiunto con un restyling del brand e una strategia SEO internazionale, con contenuti studiati su misura per la realtà inglese. I risultati non si sono fatti aspettare: il sito web ha scalato rapidamente le posizioni di Google UK, garantendo all’azienda nuovi contatti commerciali ogni giorno.
  3. Dispotech. Come brand specializzato nella realizzazione di prodotti monouso per il settore medico, dentale, sportivo e GDO, Dispotech ha voluto allargare i suoi orizzonti a tutta Europa, con una strategia web diretta a diversi Paesi e un sito tradotto in 6 lingue, tra cui l’inglese anglosassoneLa strategia SEO e l’attività di rebranding hanno portato l’azienda a ottenere soddisfacenti risultati digitali in Inghilterra.

 

 

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